NERO DI LONDRA

(Mondadori, 2001)

Con le sue nebbie leggendarie, le spettrali banchine del Tamigi e i suoi vicoli più bui, Londra è sempre stata luogo d’elezione per delitti e fatti di sangue, non solo nell’immaginazione letteraria, di un Conan Doyle o di un’Agata Christie, ma anche e soprattutto nella realtà della sua storia secolare.

Come nei suoi due libri precedenti, Assassine e Coppie Assassine, Cinzia Tani attinge alle cronache del tempo e agli atti giudiziari di clamorosi casi di omicidio, facendo rivivere le gesta efferate di Jack lo Squartatore e dei molti che lo precedettero e lo seguirono, processi eccellenti e celebri serial killer dell’Ottocento e del Novecento. Ricostruisce la trama e l’ambiente di ognuno di questi thriller appassionanti, descrive a fondo i protagonisti, racconta i risvolti psicologici del loro carattere ed esamina i moventi dei loro delitti, in gran parte riconducibili a devianze sessuali maturate nei più vari contesti. Sono criminali che spesso manifestano un identico atteggiamento sadico e distaccato n ei confronti delle loro vittime, uomini accomunati da una vanità coltivata in modo morboso, anche se la dinamica delle loro azioni differisce a volte notevolmente: Jack lo Squartatore uccide con furia bestiale, disseminando ovunque reperti agghiaccianti,; George Chapman prova piacere nel veder morire lentamente le sue numerose mogli avvelenandole giorno dopo giorno; Patrick Mahon fa scempio del corpo della possessiva e gelosa Emily Kaye durante un “esperimento d’amore”; Dennis Nilsen, per trascorrere una tranquilla notte in compagnia, dissotterra di tanto in tanto i cadaveri dei suoi amici e dei suoi amanti.

All’interno di questa multiforme galleria di personaggi inquietanti si inseriscono le biografie di tre figure pubbliche la cui vita si intreccia con quella di molti dei criminali coinvolti nei principali casi giudiziari del Novecento; Edward Marshall Hall, avvocato di grande successo, ma destinato a “perdere in amore”; Bernard Spilsbury, forse il più famoso e autorevole patologo dell’epoca, che fallì una sola volta ma clamorosamente; Albert Pierrepoint, ultimo boia inglese e figlio d’arte dalla vita straordinaria.

Nero di Londra tiene il lettore con il fiato sospeso, ma offre anche uno spaccato della società inglese con le sue grandezze e le sue miserie, con la sua civiltà giuridica e le sue ingiustizie, attraverso storie di fascino e mistero che intrecciano indissolubilmente l’amore e la morte.