PANICO

(Mondadori, 2008)

Sei una persona normale, con una vita normale. All’improvviso, su un autobus o in metropolitana, a tavola con gli amici, al cinema o in qualunque altra situazione usuale, il tuo cuore inizia a battere all’impazzata, il respiro diventa faticoso, si fa strada la certezza di essere in grave pericolo, in pericolo di morte. Ti precipiti al Pronto soccorso, dove scopri che non è in atto alcuna crisi cardiaca o respiratoria, ma che si è trattato «solo» di un attacco di panico. Inizia così il calvario delle persone colpite da quello che, tecnicamente, viene definito «disturbo da attacchi di panico» (Dap). Dopo la sua comparsa, si vive nell’angosciante prospettiva della «fobofobia», cioè della paura della paura, fino a giungere al punto di non uscire di casa o di non alzarsi dal letto.
Quali sono le cause scatenanti del Dap e qual è il suo rapporto con le altre malattie psichiche? Esiste una predisposizione genetica? È possibile curarlo?
A queste e ad altre domande poste da una paziente d’eccezione, la giornalista e scrittrice Cinzia Tani, il neurologo Rosario Sorrentino risponde puntualmente e in modo accessibile a tutti, illustrando le varie tipologie di tale disturbo e il metodo da lui adottato per curarlo. Con una risonanza magnetica funzionale (una tecnica diagnostica che consente di descrivere attraverso immagini dinamiche il funzionamento del cervello) è riuscito infatti a visualizzare una crisi di panico nel preciso istante in cui si verifica. Ha potuto così dimostrare che questo fenomeno non è un’invenzione né una stranezza della mente ma una «bugia» del cervello, che si «accende» per convincerci della presenza di un pericolo che non c’è.
Pur non trascurando l’incidenza del contesto sociale nell’insorgere degli attacchi di panico, è sui più recenti risultati della ricerca nell’ambito delle neuroscienze che si basano l’analisi diagnostica e le indicazioni terapeutiche proposte da Sorrentino. A suo giudizio, per impostare un trattamento efficace, occorre partire dalla consapevolezza che il cervello è un organo estremamente duttile e plasmabile, e che per ripristinare una soddisfacente condizione di controllo e di equilibrio biologico è indispensabile la terapia farmacologica, mentre l’idea che possa bastare la psicoterapia si rivela quasi sempre un drammatico equivoco.
Dagli attacchi di panico si può guarire, a patto che ci si rivolga a specialisti competenti: è questo il suo incoraggiante messaggio agli oltre due milioni di persone (soprattutto donne di età compresa fra i 18 e i 45 anni) che oggi in Italia soffrono di tale sindrome, destinata a diventare nel prossimo futuro, secondo una stima dell’Organizzazione mondiale della sanità, uno dei disturbi psichici più diffusi fra la popolazione mondiale